Lavorare senza stipendio o licenziarsi per prendere la Naspi: il dramma dei lavoratori dei supermercati Forté, in presidio al Mise e senza i soldi per tornare in Sicilia!
RICEVIAMO DAI COMPAGNI DELL’USI E DELLA FEDERAZIONE REGIONALE USI DELLA SICILIA E VOLENTIERI PUBBLICCHIAMO
Oggi, 25 marzo 2021, durante il presidio che dura fin dalla mattina, dei lavoratori della catena siciliana dei supermercati FORTÈ società Meridi, in amministrazione straordinaria, davanti al MISE di via Molise a Roma, una delegazione delle OO.SS presenti (USI e SINALP) è stata ricevuta degli staff tecnici del ministero. La vertenza dei lavoratori che non prendono uno stipendio integro da mesi, prosegue da circa due anni. Ed ora la situazione è insostenibile. Centinaia di lavoratori hanno scelto la via delle dimissioni per accedere almeno alla NASPI. Chi continua a lavorare, lo fa senza percepire il proprio stipendio… Ma una irrisoria percentuale. La delegazione ha interrotto la discussione nel momento in cui è emerso che gli unici strumenti utili da parte della delegazione tecnica sono quelli previsti dall’art. 37 del decreto Sostegni (che prevederebbe un prestito ponte) e che per applicare tale norma occorre un decreto attuativo che deve passare anche in Commissione Europea. Tempi: almeno luglio 2021. La delegazione ha quindi ribadito che neanche il decreto Sostegni è applicabile in questo caso vista la gestione commissariale. Pertanto occorre predisporre altri atti, emergenziali ed in deroga alle attuali disposizioni, che necessitano dell’impegno da parte dell’attuale Governo. Pertanto la delegazione ha chiesto di incontrare il ministro e i responsabili politici del MISE (guidati dal leghista Giorgietti), oggi assenti, evidenziando che i 40 lavoratori venuti in rappresentanza dalla Sicilia, non hanno neanche i soldi per tornare a casa. Ma volevano essere qui a difendere i loro diritti e un futuro lavorativo. Questa la dichiarazione di Serenetta Monti, vice segretario romano USI Unione Sindacale Italiana presente all’incontro con i tecnici del MISE. Il presidio continua, data l’importanza della posta in palio, dai posti di lavoro fortemente a rischio e alla miseria salariale e di vita, fino allo smantellamento per interessi speculativi di mercato, della filiera agroalimentare come i mercato di sbocco di prodotti tipici siciliani, rappresentata dai punti vendita dei supermercati, oggi a marchio Fortè.
Per ulteriori informazioni: Serenetta Monti 3775078494 e Rosario Vizzini 3770810680
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