La vertenza del Coordinamento Macchinisti Cargo
Riceviamo dai compagni ferrovieri del Coordinamento Macchinisti Cargo, un percorso di lotta dal basso indipendente e autorganizzato e volentieri pubblichiamo
Riprendiamo dalle procedure di raffreddamento del Coordinamento Macchinisti Cargo le motivazioni e le rivendicazioni che, da mesi ormai, un nutrito gruppo di macchinisti è riuscito a sintetizzare dopo una serie di assemblee autoconvocate.
Lo scrivente Coordinamento Macchinisti Cargo è nato nelle svariate assemblee con i lavoratori di Mercitalia Rail, prima autoconvocate e poi costituite in coordinamento a raccogliere molti punti di sofferenza del lavoro nel trasporto merci. Col sostegno e l’approvazione dello strumento assembleare ne è venuta fuori la piattaforma che segue e sulla quale si ritiene non più differibili, anche in un’ottica di rinnovo contrattuale, le questioni poste. Si intende pertanto segnalare alla società Mercitalia Rail S.r.l una serie di criticità che insistono sui lavoratori in tutto il territorio nazionale e si chiede su queste la convocazione a trattativa. Tali criticità infatti, già note alla Società, permangono senza che da parte dirigenziale vengano attuate soluzioni idonee a risolverle. Nello specifico viene evidenziato:
ORARIO DI LAVORO: siamo a richiedere una riduzione degli attuali orari di lavoro, che stanno minando la salute psicofisica dei macchinisti; in particolare si richiede una riduzione della durata massima della prestazione giornaliera, un minor numero di servizi notturni e l’eliminazione delle cosiddette “dormite diurne”. Altresì viene richiesta una diversa organizzazione della fruizione del pasto, con orari e tempi adeguati alle aperture/chiusure dei locali che devono disporre di menù convenzionati, indennità di rimborso maggiori a quelle previste attualmente, refezioni previste al di fuori delle fasce di riposo nei riposi fuori residenza.
SICUREZZA: riteniamo indispensabile migliorare il livello di sicurezza negli scali, sia attraverso dei decisi interventi strutturali di illuminazione, camminamenti e logistici, sia sollevando i macchinisti da mansioni non pertinenti come il gancio/sgancio delle locomotive e lo stazionamento dei treni. Richiediamo inoltre l’eliminazione del modulo di condotta ad equipaggio misto (MEC3), anche alla luce delle recenti sentenze di Cassazione, e la dissociabilità dell’apparecchiatura Vigilante installata sulle locomotive.
DISPONIBILI: è necessario garantire a tutti i lavoratori il diritto a un turno di lavoro programmato, onde consentire il minimo di programmazione di una regolare vita sociale e famigliare.
Un esempio di vertenza praticamente unico nel panorama ferroviario attuale nonostante molte problematiche, come ben evidente dal testo delle procedure di raffreddamento, siano simili fra le diverse realtà lavorative. La sfida è diffondere fra i lavoratori questo modus operandi.