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Comunicato del Comitato Tutti a bordo – No al piano Ita

3' di lettura

2 dicembre 2021: perché certe date non si possono dimenticare.

Ci sono date che più di altre lasciano il segno, ponendosi come macigni su decenni di lotte, rivendicazioni, diritti conquistati con il sacrificio di molti; ci sono firme che più di altre producono effetti di cui con il tempo sarà possibile valutare l’esatta portata devastante per la varie categorie.

Il 2 dicembre, il signor Alfredo Altavilla, presidente esecutivo di ITA Airways, ha nuovamente convocato ad un tavolo i rappresentanti delle sigle sindacali prescelte come suoi interlocutori, per definire vari aspetti dei passaggi tra Alitalia a ITA, tra cui il rinnovo del Cnnl.

Il 2 dicembre, le sole sigle confederali CGIL, CISL, UIL, UGL, hanno siglato il CCNL del Trasporto Aereo parte specifica Vettori, per poi firmare insieme alle organizzazioni Professionali FAST Confsal, Anpac, Anpav, ANP, anche i seguenti accordi: Verbale di Accordo acquisizione Asset e sviluppo occupazionale di ITA; Protocollo Relazioni Industriali ITA; Accordo integrativo di secondo livello periodo 2022-2025; Accordo premio di Risultato;

Il 2 dicembre, le lavoratrici ed i lavoratori Alitalia del Comitato Tutti A Bordo, si sono ritrovati ancora una volta testimoni, separati soltanto da un vetro, di fronte a quella sala (Verri) dove la dirigenza di Ita e sindacati stavano decidendo della vita di migliaia di persone; erano lì per contestare ancora rabbia e repulsione.

In quella sala, nella presunzione arrogante di poter rappresentare le rivendicazione delle piazze Alitalia, ma con il solo reale obiettivo di preservare i propri interessi di struttura, parte del sindacato ha firmato la resa, intrattenendosi prodigo di sorrisi con lo stesso padrone che, da settimane, incontrastato, sbeffeggiava, insultava e minacciava i suoi stessi collaboratori e tutti i dipendenti.

Facciamo lo sforzo di leggere alcune carte per raccontare realmente quello che è successo senza lasciare più spazio ad equivoci, ed ipocriti entusiasmi. ITA entra in Assaereo, aderendo al rinnovo del CCNL del Trasporto Aereo, parte specifica Vettori a partire dal 1 gennaio 2022 al 31 dicembre 2024. Ma con la scusa di essere una start up, ITA potrà, pur aderendo al CCNL rinnovato, applicare fin da subito una serie di accordi integrativi di secondo livello e protocolli per le relazioni industriali che, nella realtà, convertono tutte le linee guida che erano contenute nel vecchio regolamento aziendale, all’interno CCNL stesso.

Un gioco da illusionisti utile sia ad un presidente in crisi di popolarità per scarsi risultati e comportamenti inadeguati, sia alle sigle sindacali firmatarie, escluse precedentemente dal regolamento aziendale, per gridare al miracolo della concertazione e alla svolta epocale, chiaramente solo per le loro mire e obiettivi che non corrispondono alle esigenze di un intero settore abbandonato da anni.

Nel Verbale di accordo acquisizione asset e sviluppo occupazionale di ITA poi si conviene che:

– ITA nasce ex novo, come start up, che acquisisce dall’Amministrazione straordinaria la parte denominata Aviation, in un programma che non vede l’applicazione della legge 2112 del codice civile e che assume il proprio organico ex novo, in regime jobs act, dal mercato;

– partendo da un massimo di 2800 dipendenti alla data del 15 ottobre 2021 (2100 quelli in realtà dichiarati dallo stesso Altavilla al 2 dicembre, quindi già 700 in meno), il piano di nuove assunzioni prevede un incremento fino a 2925 dipendenti entro gennaio 2022, 3737 entro aprile 2022, 4000 entro giugno 2022; la previsione a completamento del piano 2025 ci proietta ad un massimo di 5750 dipendenti; ma tutto ciò è subordinato alle proiezioni di piano relative al posizionamento di ITA nel mercato e all’acquisizione effettiva di nuovi aerei;

– ITA verificherà la possibilità di introdurre il part time ad oggi inapplicato;

– ITA, pur riconoscendo a parole il valore industriale ed economico delle aree Maintenance e Ground Handling, parteciperà solo in parte ai bandi di vendita da parte dall’Amministrazione straordinaria per l’acquisizione dei servizi a terra, portando a compimento lo smantellamento della compagnia.

Nessuna novità, quindi, neanche rispetto al piano industriale mortificante che era stato presentato a dicembre 2020 e riproposto identico da Altavilla al tavolo di settembre, piano che da mesi è oggetto di contestazione da parte di chi vorrebbe davvero vedere rilanciare il trasporto aereo in questo Paese. Primi fra tutti le lavoratrici ed i lavoratori Alitalia del Comitato Tutti A Bordo, che continueranno quindi la loro lotta per una vera compagnia di bandiera Pubblica, Unica, Globale che possa essere controllata direttamente dalle lavoratrici e dai lavoratori per porla al servizio del Paese.

In tal senso chiederemo a breve alle organizzazioni sindacali firmatarie, ad ITA e all’Amministrazione straordinaria, l’effettuazione di una consultazione (referendum) tra le 10500 lavoratori e lavoratrici (Alitalia e ITA) in merito la condivisione o meno dei 5 accordi siglati il 2 dicembre.

Smettetela di prenderci in giro.

Comitato Tutti a Bordo – No al piano Ita