IL GOVERNO MINA IL DIRITTO DI SCIOPERO DEI FERROVIERI MA ATTACCA TUTTI I LAVORATORI
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dei ferrovieri della Cub trasporti e della redazione di Cub Rail
Lo Sciopero è lo strumento naturale dei lavoratori per rivendicare i propri diritti, fin dall’antico Egitto quando gli operai incaricati a realizzare i templi di Tebe si ribellarono al faraone Ramses, che dovette concedergli quanto dovuto, arretrati compresi.
Da allora i lavoratori hanno potuto difendersi grazie allo strumento dello sciopero, che negli anni è stato veicolo di grandi battaglie civili e sociali.
Non è un caso che il Fascismo intervenne con durezza contro la libertà di sciopero; gli squadristi devastarono le sedi dei sindacati e aggredirono i lavoratori, poi in seguito alla presa di potere, soppressero i sindacati indipendenti, lo sciopero venne dichiarato un reato punibile e tanti ferrovieri, categoria da sempre fra le più combattive, vennero perseguitati.
I ferrovieri però si presero la rivincita nel 1943, quando con una settimana continuativa di sciopero a partire dal’8 Marzo, bloccarono il paese e inflissero il colpo grazia al regime fascista.
L’articolo 40 della Costituzione Repubblicana riconobbe nel 1948 il diritto di Sciopero “all’interno delle leggi che lo regolano”; i padri costituenti avevano evidentemente sottostimato il condizionamento padronale che su queste leggi si sarebbe poi esercitato. Infatti dal 1990 in Italia fu varata una delle leggi sullo sciopero più restrittive d’Europa, la 146\90 che limita gli scioperi a massimo 24 ore, che li isola dentro limiti temporali stringenti e sporadici, che ne complica la proclamazione con mille rivoli tecnici.
Una pericolosa deriva liberticida, confermata dalla cancellazione del diritto di rappresentanza ad opera del Testo Unico del 2014, che consente la partecipazione alle elezioni RSU/RLS, solo alle Os che acconsentono di autolimitare la libertà di sciopero.
Ma non basta perché l’appetito dei padroni non conosce sazietà, infatti sempre di più, scioperi regolarmente proclamati sono precettati per le motivazioni più pretestuose, talvolta direttamente dal Governo (con pretesti ridicoli come il troppo Caldo o il Gran Premio di Formula 1), talvolta dalla Commissione di Garanzia, che di fatto garantisce solo la parte padronale.
Peraltro dopo anni di sindacalismo confederale compromesso con le logiche del potere, la qualità dei contratti collettivi nazionali è pessima; va aggiunto il degrado disgustoso delle forme contrattuali vigenti, in particolare con il dilagare della precarietà e del sistema degli appalti, che costringono milioni persone a condizioni e ritmi di lavoro indegni e paghe da fame, modelli al ribasso che devono essere fermati prima che ci travolgano.
Inoltre lo sfruttamento sistemico è causa sul posto di lavoro di vessazioni, manipolazioni, infortuni e omicidi bianchi, nelle remore dei contratti stessi, che rimangono anni in attesa di rinnovo; con migliaia di lavoratori che vedono il proprio salario eroso dalla inflazione (colpa anche dell’abolizione della Scala Mobile).
In tutto ciò I ferrovieri scioperano per un rinnovo contrattuale equo e dignitoso, dopo 30 anni di contratti al ribasso!! Ma anche per difendere la libertà di espressione e di dissenso, per contrastare lo sfruttamento dilagante, per la dignità e la sicurezza del lavoro, per rivendicare un modello sociale ed economico più umano e civile.
Torneremo a scioperare nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, grazie alle assemblee autorganizzate e al sindacalismo di base, sperando di essere di stimolo per tante altre categorie.