3 Conferenza Nazionale FLNA: COSTRUIAMO UN FRONTE DI LOTTA UNITARIO CONTRO LE POLITICHE DEL GOVERNO!
Il 10 e 11 novembre a Modena si terrà la terza Conferenza nazionale del Fronte di Lotta No Austerity. Si svolgerà all’indomani di una importante giornata di sciopero (26 ottobre) che vedrà coinvolti diversi settori lavorativi – dai trasporti alla logistica alla scuola – in un momento di pesanti attacchi del nuovo governo alle masse popolari. Il governo Lega-M5S ha da subito tradito le tante promesse elettorali, come hanno potuto constatare sulla loro pelle decine di migliaia di maestre e maestri, che, se non riusciremo a rimettere in campo una mobilitazione di massa e unitaria, a giugno subiranno un licenziamento di massa col beneplacito di Di Maio e Salvini.
Gli immigrati e le immigrate sono oggi oggetto di una vergognosa campagna denigratoria e razzista, che mira a scaricare sulle loro spalle il disagio sociale di larghi strati della popolazione nativa. I gravi fatti delle navi Diciotti e Aquarius, le ignobili dichiarazioni razziste del ministro dell’Interno Salvini e, soprattutto, il decreto legge sulla sicurezza e l’immigrazione dimostrano a chiare lettere che il nuovo governo intende mascherare la propria incapacità di rispondere alle esigenze dei lavoratori fomentando l’odio razzista e inasprendo le misure repressive.
Il “Decreto Dignità”, oltre a prevedere il licenziamento di massa dei maestri (in gran parte donne), non ha introdotto nessuna reale messa in discussione del Jobs Act, che resta confermato nei suoi assi fondamentali. Il lavoro sottopagato e precariocontinuerà a rappresentare l’unica prospettiva per le nuove generazioni che cercano di sfuggire alla disoccupazione di massa(che ha ormai raggiunto picchi altissimi, soprattutto al Sud). La tanto sbandierata promessa del “reddito di cittadinanza” si sta ogni giorno di più rivelando per quello che è: un misero sussidio, riservato a una fetta molto limitata di disoccupati, con la contropartita di ulteriori pesanti tagli ai servizi sociali e probabili aumenti dell’Iva.
Le privatizzazioni dei trasporti, della scuola e della sanità, portate avanti negli ultimi decenni dai governi di diverso colore che si sono alternati, non subiranno nessuna retromarcia reale e significativa, come dimostra la tragedia del ponte Morandi a Genova: nemmeno decine di vittime innocenti sono servite per mettere in discussione il sistema degli appalti ai privati. Se il diritto alla Salute è diventato ormai un privilegio per pochi in virtù dei tagli miliardari al sistema sanitario nazionale, la scuola pubblica appare ormai come una succursale di Confindustria, con miliardi investiti nell’alternanza scuola-lavoro (che il nuovo ministro ha già annunciato di non voler abolire) mentre gli edifici cadono a pezzi, le aule sono sempre più affollate e si licenziano decine di migliaia di insegnanti. Il diritto alla casa non esiste più: le nuove disposizioni del Ministero dell’Interno prevedono un incremento degli sfratti e delle politiche repressive nei confronti di chi, per avere un tetto sotto cui abitare, occupa stabili abbandonati. Sono decine di migliaia le famiglie che rischiano di non avere più un tetto sotto cui abitare. A tutto questo si aggiunge un attacco senza precedenti ai diritti civili e in particolare alle donne e agli omosessuali (e in generale al mondo lgbt): autorevoli esponenti del governo hanno annunciato che intendono mettere in discussione diritti che pensavamo ormai acquisiti, come l’interruzione di gravidanza, il divorzio, il diritto a esercitare in modo libero la propria sessualità.
Tutto ciò accade in un quadro di crisi di centinaia di industrie, con il licenziamento (in corso o imminente) di più di circa 190 mila operai (senza contare le decine di migliaia di operai già licenziati). Si tratta, è bene ribadirlo, di una crisi che non si tradurrà in un ridimensionamento dei profitti degli imprenditori: gli unici a pagarla saranno i lavoratori dipendenti! Non bastano poche briciole, non basta una proroga degli ammortizzatori sociali per risolvere la condizione drammatica di decine di migliaia di operai indebitati senza prospettive di riassunzione! Nel solo settore metalmeccanico sono in corso più di 90 mila licenziamenti (3000 esuberi all’Ilva). A questi vanno aggiunti il licenziamenti, annunciati o già ratificati, in altri settori: da Alitalia ad Almaviva, dalle fabbriche della ceramica a quelle del settore gomma-plastica (si pensi alla Bekaert) fino alle municipalizzate: licenziamenti sempre avallati dalle firme delle dirigenze di organizzazioni sindacali che, volta per volta, tradiscono il mandato dei lavoratori, anteponendo la sopravvivenza delle proprie strutture di fronte alle reali necessità e richieste dei lavoratori. Il tutto, chiaramente, a favore di quelle dei padroni che, come spesso abbiamo visto, prevedono e continueranno a prevedere – dato che il Decreto Dignità lo consente – delocalizzazioni e trasferimenti della produzione all’estero.
Perché partecipare alla Conferenza del Fronte di Lotta No Austerity?
Se anche tu ritieni che sia ora di fare qualcosa di concreto contro il governo, se ritieni che si debba costruire un nuovo protagonismo dei lavoratori che possa essere una forza propulsiva per superare le divisioni sindacali, se ti riconosci nei valori di antifascismo, antirazzismo, antisessismo e antiomofobia, allora la Conferenza del Fronte di Lotta No Austerity è anche la tua Conferenza. Pensiamo che questa Conferenza sia un momento importante per cercare di superare le divisioni e gli steccati che separano i vari settori lavorativi e di movimento, per costruire un ampio fronte di lotta che sia in grado di mutare i rapporti di forza e costruire le premesse per ricominciare a strappare vittorie per le masse lavoratrici e povere. Troppe volte ci siamo trovati, per responsabilità diverse di volta in volta, di fronte a controproducenti separazioni e divisioni tra lavoratori e lavoratrici appartenenti a differenti sigle che si sono imposte sulla necessità di costruire un’ampia azione unitaria. Non vogliamo mettere in discussione le diverse appartenenze sindacali e politiche: non pretendiamo di annullare le differenze. Quello che vogliamo provare a fare è costruire azioni di lotta, di sciopero, di mobilitazione unitarie, per poter unire le nostre forze e ottenere le rivendicazioni che discuteremo insieme democraticamente.
E’ un percorso unitario che il Fronte di Lotta No Austerity porta avanti dal dicembre 2012, quando abbiamo dato inizio a un percorso assembleare che si è successivamente esteso e organizzato attraverso Conferenze nazionali per delegati. Negli anni tante realtà sindacali, di lotta, politiche, di movimento si sono unite a questo percorso: dagli operai delle grandi fabbriche (da Fca a Pirelli) ai coordinamenti delle maestre in lotta, dai comitati antirazzisti alle Donne in Lotta, dai comitati di lavoratori delle telecomunicazioni (da Tim ad Almaviva) fino ai sindacati dei trasporti, della logistica e della sanità. Realtà diverse, appartenenti a sigle sindacali differenti, ma unite dall’esigenza di costruire momenti di lotta unitari ed efficaci.
In questi anni abbiamo cercato di darci, attraverso la discussione democratica, un’organizzazione interna e delle regole di funzionamento. Ma ciò che conta più di tutto per noi è allargare il più possibile la partecipazione. Per questo stiamo organizzando questa terza Conferenza a un anno di distanza dalla seconda: allargare il fronte, discutere, aggregare nuove realtà – anche rivedendo e cambiando il metodo di funzionamento che ci siamo dati – è la cosa più importante, è la premessa per vincere e ricominciare a strappare vittorie e conquiste per i lavoratori e le lavoratrici.
La Conferenza si svolgerà a Modena dalle ore 11 alle ore 19 del sabato (con pausa pranzo) e dalle ore 9 alle ore 14 della domenica. Trovate sul nostro sito l’appello a partecipare alla Conferenza e ulteriori informazioni. Per informazioni sulla Conferenza, sul pernottamento e sui pasti scrivere a info@frontedilottanoausterity.