Addio al sindacalista, all’amico e al compagno di una vita di lotte
Riceviamo e unendoci al dolore dei famigliari e dei compagni di lotta di Giovanni, pubblichiamo
Nella notte tra il 5 e il 6 dicembre, dopo una grave malattia, Giovanni Cippo, storico segretario generale della Allca-Cub, si è spento.
Giovanni, il nostro “Gio”, ha cresciuto questa organizzazione sin dall’inizio, portando in dote quegli elementi umani e personali che lo hanno da sempre contraddistinto; elementi che ha trasferito alle lavoratrici e ai lavoratori che con lui hanno collaborato.
Gio non ha mai, nemmeno per un secondo, messo da parte il lato umano della vita, cosa tutt’altro che scontata nel mondo del sindacalismo, dove sovente non si dà spazio ai sentimenti individuali: “Prima di cominciare… come va a casa?”, chiedeva sempre a tutti noi, e Gio non chiedeva tanto per chiedere: voleva sapere, faceva sentire le persone importanti. Gio condivideva sempre le sue emozioni personali, si emozionava ed emozionava.
Gio era un uomo sensibile, delicato, sempre attento alle situazioni di ogni compagna di ogni compagno; un segretario che con molta umiltà si è sempre posto al servizio dei lavoratori e dell’organizzazione, facendo sempre crescere le persone che lo circondavano, lavorando sempre sui loro punti di forza, senza mai far pesare limiti e fragilità; ringraziando sempre tutti noi per ogni volta che eravamo partecipi di un qualsiasi evento del sindacato, come se non fosse nostro stesso interesse, come se non fossimo noi a dover ringraziare lui per tutto il lavoro che ha sempre fatto per noi tutti: sì, Gio ci ha viziato un po’ tutti, svolgendo quella mole immensa che costituiva il suo lavoro sindacale.
Pragmatico, inclusivo, genuino. Gli attivisti della Allca-Cub che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui non hanno dovuto attendere per fare esperienze dirette di attività sindacale: dalle trattative all’elaborazione di piattaforme, dalle conciliazioni agli incontri coi legali. Gio ha sempre detestato i formalismi e non ha mai permesso che questi diventassero ostacoli per la partecipazione della base: le riunioni degli organismi sono sempre state aperte e inclusive verso coloro che volevano partecipare.
Le sue battaglie sindacali sono sempre state lo specchio della meravigliosa persona che era: la democrazia, quella vera, come strumento per far emergere il protagonismo dei lavoratori attraverso la partecipazione attiva, ha costituito il faro che ha orientato tutta la sua vita e la sua opera di sindacalista.
Giovanni questo faro non si è limitato a seguirlo, ma lo ha sapientemente usato per illuminare tutti noi, in ogni contesto, in ogni occasione, in ogni luogo.
In questi ultimi anni, i più difficili per tutta la Cub, Giovanni è stato un protagonista assoluto nel portare avanti con ostinazione la battaglia per un sindacato libero e di lotta, svincolato da patti liberticidi con Confindustria, come l’accordo vergogna del 2014 sulla rappresentanza. Una battaglia che è stata l’architrave dell’ultimo congresso della Allca-Cub da dove uscita l’organizzazione più compatta che mai.
Giovanni ha combattuto contro i padroni, a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici da quando ha messo piede in una fabbrica e non ha più smesso fino a che le forze glielo hanno permesso.
Lo ha fatto con una generosità e un altruismo non comuni. Ha saputo gestire al meglio e con grande umanità i rapporti con tutti i lavoratori e le lavoratrici che hanno fatto e fanno vivere la nostra organizzazione sindacale.
Ci aveva preparato a questo triste momento e raccomandato di stare sempre a fianco della classe lavoratrice, che mai come in questo momento è in estrema difficoltà.
Giovanni ha sempre visto tutti noi come una famiglia, ha condiviso fin dal primo giorno la notizia della sua malattia e da allora si è subito preoccupato, con una lucidità e una dignità rare, di metterci in grado di andare avanti. Le riunioni in videoconferenza a cui Giovanni ha partecipato, anche dal letto dell’ospedale, rimarranno indelebilmente scolpite nei nostri cuori, in quei riquadri sul monitor i nostri volti rigati dalle lacrime si sono sono plasmati sul suo sorriso commosso: anche in quelle occasioni Giovanni ci ha dato forza, elencando le qualità di ognuno di noi e indicando l’importanza del nostro lavoro di squadra.
Una sera, dopo una riunione, Gio disse che alla fine dei conti si trattava di immaginare un mondo migliore e fare di tutto per realizzarlo. Questo concetto semplice e potente riassume meglio di qualsiasi parola chi era Giovanni Cippo: la sua immaginazione del “mondo migliore” e il suo entusiasmo nel cercare di realizzarlo non si sono mai fermati: impossibile non ricordare il suo incessante impegno per l’ambiente, il clima e la sicurezza dei lavoratori.
Oggi abbiamo perso un amico, una guida, un sindacalista sempre posizionato sul fronte del conflitto. Un gigante del sindacato dall’animo umano e gentile. Un compagno di lotta che nella lotta ha saputo arricchire le vite di ognuno di noi. Ci uniamo al dolore della moglie e dei figli di Giovanni, che abbracciamo infinitamente.
Caro Gio, ci perdonerai, ma oggi rivendichiamo il nostro diritto di piangere tutte le lacrime che abbiamo in corpo. Domani, te lo promettiamo, le lacrime le asciugheremo, e andremo sul campo di battaglia a lottare per realizzare il mondo migliore che immaginiamo. E ti porteremo con noi.
Milano, 6 dicembre 2023
La Segreteria nazionale Allca-Cub