Sciopero dei ferrovieri: il comunicato di fine sciopero
Si conclude alle 21,00 lo sciopero indetto dai sindacati di base CAT CUB SGB USB dopo il grave incidente ferroviario
avvenuto nella serata del 28.11.2 0 23 in località Thurio nel quale ha perso la vita la nostra collega capotreno Maria
Pansini ed il giovane autotrasportatore Said Hanna na oi.
Uno sciopero irrinunciabile per denunciare le gravi carenze sulla sicurezza della circolazione ferroviaria, dovute alla
presenza sulla rete di tanti, troppi passaggi a livello.
Carenze che creano ogni giorno situazioni di evidente e costante pericolo che i lavoratori degli equipaggi dei treni si
trovano a dover quotidianamente affrontare.
Carenze denunciate da oltre 20 anni e mai risolte, nonostante i moltissimi incidenti (ricordiamo che un 90% di
incidenti, fortunatamente non mortali, non hanno la stessa evidenza mediatica di quello avvenuto 3 giorni fa in
Calabria).
Uno sciopero tanto importante quanto osteggiato fino all’ultimo, in maniera subdola ma non meno vergognosa, da
istituzioni e organi di stampa con:
- Prima “l’invito”, irrituale e scorretto, della commissione di garanzia alle OO.SS. di base per una convergenza sullo sciopero di 8 ore, nonostante lo sciopero di 24 ore fosse stato dichiarato precedentemente;
- Poi con un riprovevole silenzio sullo sciopero da parte degli organi di informazione che non si sono preoccupati di informare i cittadini; silenzio contro il quale è stata inviata una nota di protesta alla presidente della commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi; silenzio al quale si è associata una tardiva informazione da parte delle aziende;
- Infine, con le esternazioni del ministro dei trasporti che dichiara la sua ferma intenzione di “mettere mano” al diritto di sciopero per limitarlo ulteriormente (siamo già tra i più limitati in Europa).
Tutto ciò non ha fermato la mobilitazione dei lavoratori per la propria ed altrui sicurezza, la volontà di palesare
all’opinione pubblica la necessità imprescindibile di evitare le morti sul lavoro.
Una società moderna e civile non può accettare che i lavoratori e le loro famiglie debbano vivere in una condizione
costante di pericolo e di preoccupazione, nel timore di non tornare vivi dai propri cari.
Fine comunicato.
Roma,
1 12 .2023