Stellantis: scioperiamo come negli Usa!
Stellantis continua nella sua strategia di sfruttamento della classe operaia allo scopo di massimizzare i propri già lauti profitti, calpestando i diritti, la dignità e la salute dei lavoratori. Le condizioni di lavoro sulle linee produttive sono sempre più estreme: l’introduzione progressiva e sistematica di nuove saturazioni, finalizzata all’aumento della produttività, genera disagio, sofferenza e aumento delle patologie da stress da lavoro correlato tra gli operai che non riescono più a sostenere i ritmi.
Le nuove assunzioni sono bloccate, si è dato il benservito a centinaia di lavoratori precari in staff leasing dopo essere stati sfruttati e ricattati, sono stati incentivati i prepensionamenti e le uscite volontarie con pochi spiccioli. Di conseguenza per mantenere e aumentare i volumi produttivi si fa ricorso a turni di straordinario incontrollato e al trasferimento da uno stabilimento all’altro di operai trattati alla stregua di meri strumenti. Tutto questo è reso possibile grazie al servilismo delle direzioni sindacali firmatarie, che sottoscrivendo contratti capestro e sedando il crescente malcontento dei lavoratori spiana la strada per il loro sfruttamento. La sola strada possibile per fermare tale scempio è l’unione della classe operaia, e un esempio importante in tal senso viene da oltreoceano. Una storica mobilitazione operaia negli Stati Uniti fa tremare i tre grandi gruppi automobilistici Ford GM e Stellantis. Uno sciopero imponente in contrasto al mancato accordo per il rinnovo del contratto di categoria. La classe operaia americana si oppone al padrone e ai suoi ricavi miliardari chiedendo a gran voce un aumento corposo dei salari e condizioni di lavoro migliori. Negli stabilimenti italiani la dinamica deve essere la stessa: è necessario che la classe operaia si unisca, superando le barriere divisorie e i settarismi utili solo ai padroni e ribaltare i rapporti di forza per ottenere condizioni di lavoro e di vita migliori.
Dal Volantone Flna
