ITA: ERAVAMO RIMASTI A “100 AEREI E TUTTI DENTRO”
Riceviamo e con sostegno pubblichiamo
Chi non ha vissuto dall’interno la lunga lotta delle lavoratrici e dei lavoratori Alitalia, giustamente potrebbe non comprendere il titolo di questo comunicato che cercheremo di spiegare anche per poi avanzare alcuni quesiti ai diretti interessati.
“100 aerei e tutti dentro”, è stato il racconto fantasioso che per mesi le principali direzioni sindacali hanno propagandato all’interno delle categorie Alitalia – da volo a terra – per avallare il piano ITA facendo credere che la trattativa avrebbe portato a migliori condizioni poste da Altavilla, rispetto al piano scritto da Gualtieri giunto poi nelle mani di Draghi e Franco. Nei fatti è stata la contro propaganda verso chi ha lottato e continuerà a lottare contro il piano ITA nel suo insieme; addirittura ha avuto anche delle varianti da parte di alcune organizzazioni che nel mezzo del cammino hanno iniziato a rivendicare “o tutti al lavoro o tutti in pensione” ma alla fine ci siamo trovati in migliaia in cassa integrazione, la compagnia smembrata e le attività di terra – handling e manutenzione – che verranno vendute attraverso dei bandi.
Dopo questa premessa ci preme porre alcune domande a questi “fantasiosi” narratori, soprattutto perché non si è ben capito che fine abbiano fatto dopo la partenza di ITA il 15 ottobre.
Dopo che è stata smantellata la compagnia di bandiera e dimezzata la parte Aviation (52 aerei in ITA), attraverso la mancata applicazione della L.2112, con la metà del personale licenziato, vessato e discriminato e l’altra metà assunta con un regolamento aziendale con pesanti tagli alla normativa e ai salari (tutto avallato dal Decreto della Vergogna approvato da Camera e Senato): quale prospettiva futura ci potrà mai essere per i lavoratori e le lavoratrici di terra, già messi sotto torchio dagli emissari di ITA e in attesa dei bandi di vendita dei rami handling e manutenzione?
Dopo che è stato firmato un accordo che prevede un anno di cassa integrazione straordinaria, una vaga promessa per ulteriori 12 mesi e il fondo del trasporto aereo “garantito” fino a settembre max dicembre 2022: quale prospettiva futura ci potrà mai essere per le migliaia di lavoratrici e lavoratori esclusi nei passaggi in ITA e per coloro che verranno lasciati fuori dalle nuove società dei settori di terra, nonostante sia stata reiterata loro la promessa di “tutti dentro” con la tutela salariale fino al termine dell’arco di piano (2025)?
Dopo che ITA – a seguito di una deleteria trattativa sindacale – ha preso il decollo con un regolamento aziendale, smantellando nei fatti il contratto collettivo nazionale (di per sé già misero nei suoi contenuti) cancellando decenni di anzianità per migliaia di lavoratori e lavoratrici, falcidiando diritti e salari: quale prospettiva futura ci potrà mai essere per i lavoratori e le lavoratrici assunte in ITA, per quelli che verranno assunti nelle società di terra ma anche delle colleghe e dei colleghi del settore aereo su cui ricadranno le macerie del CCNL?
Dopo che il sindacato ha ricoperto un ruolo da comparsa durante tutta la vertenza, dimostrando totale inadeguatezza nel gestire e contrastare gli attacchi della UE, del governo e di Altavilla, anteponendo alla difesa dell’occupazione, del salario e della storia di Alitalia la necessità di difendere esclusivamente le proprie strutture burocratiche: ora non vorrà mica (il sindacato) cercare di ottenere la riapertura delle trattative con ITA per porre la firma su un accordo che sancisca la deroga della .2112 o riporti i tagli salariali e normativi all’intero del CCNL?
Noi poniamo queste domande sapendo già che l’unica risposta valida è quella che riporta alla lotta e alla messa in discussione del piano ITA nella sua totalità; il titolo di questo comunicato fa intendere che non saremo più disposti a sentire fandonie da chi ha giocato con la vita di migliaia di lavoratori e lavoratrici per salvaguardare i propri interessi; noi continueremo a lottare cercando anche di costruire una rete di sostegno e solidarietà intorno a noi e ricordiamo che abbiamo ancora in dote più di 3000 firme e nessun presunto accordo potrà mai essere firmato senza la consultazione di tutti i 10500 lavoratori e lavoratrici Alitalia, si perché noi siamo e saremo per sempre Alitalia!
Comitato Tutti A Bordo – No al piano ITA