Arcelormittal reprime il diritto all’indignazione: reintegro immediato per Riccardo!
È una vicenda che suscita sdegno e rabbia quella di Taranto e, al contempo, è emblematica. Dimostra la barbarie di un sistema in cui le ricchezze miliardarie di pochi capitalisti si nutrono dell’umiliazione, dello sfruttamento selvaggio e dell’attacco alle condizioni di salute di chi quelle ricchezze le produce: gli operai.
Che nei quartieri popolari adiacenti all’acciaieria di Taranto si siano registrati picchi di patologie oncologiche e respiratorie e che queste abbiano colpito specialmente i minori, non è un’invenzione degli operai, ma una drammatica realtà scritta col sangue e le lacrime di molte famiglie condannate a vita alla disperazione.
Ai lavoratori Arcelormittal, già sottoposti all’atrocità di un ricatto che impone loro di inalare fuliggine per un misero salario, oggi è vietata pure l’indignazione e la condivisione tra operai delle proprie paure. È esattamente questo che è successo a Riccardo, licenziato da Arcelormittal per aver pubblicizzato sul suo profilo Facebook una fiction che narra una storia simile alla loro; condotta – a detta della direzione – che avrebbe “gravemente leso l’immagine e la reputazione aziendale”.
La prepotenza di Arcelormittal supera ogni limite possibile e immaginabile quando fa intendere la possibilità di un ripensamento in caso di scuse del lavoratore.
Il Fronte di Lotta No Austerity esprime solidarietà incondizionata a Riccardo e chiede il suo reintegro immediato!
Giù le mani da Riccardo!
No ai gravissimi atti repressivi di Arcelormittal!