Guala Dispensing, Alessandria: il comunicato della Allca-Cub
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dei lavoratori Guala Dispensing organizzati nella Allca-Cub di Alessandria aderente al Fronte di Lotta No Austerity
COMUNICATO SINDACALE ALLCA – CUB
Il 2020 che si è da poco concluso è stato indubbiamente un anno molto particolare. La prima cosa che ci fa pensare immediatamente a questo anno, è sicuramente il virus Covid 19: in realtà il virus è stato il protagonista diretto, ma ci sono una serie di fattori collegati ad esso. Un anno anomalo che abbiamo dovuto subire anche nel ruolo di lavoratori, una delle classi più sfruttate (ancora una volta e come sempre) e che ha subito le maggiori conseguenze. Fattori, anomalie, come dicevamo: a livello generale nella società, così come nell’Azienda dove lavoriamo. Andiamo a vedere le principali. Volendo usare la celebre frase “ho visto cose che voi umani…”, potremmo dire così.
– Abbiamo visto una fabbrica, dove non si producono in prevalenza beni “essenziali”, che non solo non ha ridotto la produzione, come sarebbe dovuto accadere nel nome della maggior tutela della salute dei lavoratori (obiettivo principale, ma a quanto pare solo a parole), ma addirittura i volumi li ha aumentati, insieme al fatturato.
– Abbiamo visto una grave malattia, il Covid 19, diventare una benedizione, una fortuna per qualcuno: non per noi lavoratori, costretti a venire a lavorare, rischiando la salute e la vita, ma piuttosto per i padroni, che grazie a tutto questo sono riusciti a creare sempre maggior profitto, arricchendosi sempre più.
– Abbiamo visto il silenzio e l’ accondiscendenza dei sindacati confederali, quei sindacati le cui direzioni hanno vergognosamente firmato i “protocolli sicurezza”, e che non hanno mai detto nulla contro gli altrettanto vergognosi DPCM.
– Abbiamo visto accordi tra sindacati, padroni e associazioni industriali, nel nome del produrre a qualsiasi costo, anche a costo della salute e della vita: la nostra.
– Abbiamo visto, da marzo a oggi, un’Azienda che ha iniziato a distribuire le mascherine ai suoi dipendenti, solo dopo che si erano verificati i primi casi di contagio (alla faccia della prevenzione). Successivamente, rendere obbligatorio l’utilizzo di una mascherina (la ffp2 con valvola), e dopo mesi di utilizzo dire che non si doveva più utilizzare perché era pericolosa per l’incolumità generale. Per poi ancora smettere di distribuire nei mesi estivi, la mascherina ffp2 e sostituirla con la cosiddetta chirurgica, che notoriamente non è adatta alla protezione dal virus Covid 19.
– Abbiamo visto lavoratori e lavoratrici essere privati dell’utilizzo di spogliatoi e docce per 9 mesi. Costretti a cambiarsi gli abiti da lavoro in auto, all’ addiaccio, oppure ad andare con gli stessi abiti da lavoro sporchi e sudati, sui propri mezzi di trasporto, o peggio ancora sui mezzi pubblici, e successivamente nelle proprie abitazioni.
– Abbiamo visto comunicati aziendali che, nel pieno di una pandemia, con dei dipendenti malati di Covid 19, alcuni anche in modo grave, definivano “non disastrosa” la situazione in Azienda. Evidentemente facendo confusione tra i guadagni (il maggior interesse) e la salute. Esprimere concetti contraddittori, come “le misure di sicurezza sono state rispettate… salvo pochissime eccezioni”. Oppure sottolineare di avere fatto una donazione all’ospedale, senza però tenere conto che la situazione di emergenza che aveva travolto quell’ospedale (come tutti i presidi ospedalieri e sanitari pubblici) era dovuta ai finanziamenti che negli anni sono stati fatti alle stesse imprese e aziende, anziché alle strutture pubbliche come ospedali, scuole, ecc.
– Abbiamo visto un’Azienda “premiare” con dei soldi, coloro che erano stati maggiormente presenti al lavoro nel periodo di pandemia, come a dire che rischiare la salute e la vita ha un prezzo: il prezzo che loro hanno deciso.
Ci fermiamo qui. È stato un anno difficile per tutti noi che apparteniamo alle classi più disagiate: lavoratori, studenti, pensionati, disoccupati, donne, e altre ancora.
Con un anno così pieno di “anomalie”, cosa possiamo augurarci per il nuovo anno? I numeri sui contagi e sui morti sono impietosi e smentiscono tutti coloro che provano a dare una visione ottimista e irreale.
Noi siamo un Sindacato, quindi l’augurio per il 2021 è di tornare ad avere, in fabbrica e in generale, un innalzamento del livello e dell’ intervento sindacale, che in questo anno trascorso hanno toccato i minimi storici. Basta con autoreferenzialità, basta fare i propri interessi e quelli del padrone: il sindacato deve rappresentare la volontà e gli interessi dei lavoratori. Che i lavoratori tornino a essere i protagonisti, e tornino ad avere una coscienza e una visione di classe. Tornare a lottare per salari più dignitosi anziché continuare ad arricchire chi è già ricco, ed essere sempre meno sfruttati dagli sfruttatori.
ALLCA – CUB ALESSANDRIA
Aderente a FRONTE DI LOTTA NO AUSTERITY